13.03.11 Milan-Bari

il POST di Marco Brucculeri

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A volte il silenzio è meglio di mille parole.
Il silenzio potrebbe diventare assordante se ad ascoltare ci fossero persone in buona fede, senza paraocchi ed oneste intellettualmente.
La realtà dei fatti è che dobbiamo trovarci a gridare.
Dobbiamo gridare più forte possibile e far sentire la riprovevole indignazione per il complotto/trappola ordito ai danni del Milan in questa partita casalinga contro il Bari.

I più facili ad autoproclamarsi intelligenti ed intellettualmente evoluti, non tarderanno a ricordarci il solo ed unico episodio “dubbio” fischiato a nostro favore nell'arco di tutto il campionato nella trasferta di Chievo.
Invece, quell'episodio e qualsiasi altro episodio circoscrivibile ad una “svista” arbitrale non ha nulla a che fare con lo scientifico e programmato modus operandi della persona chiamata oggi a dirigere la nostra partita.

Si, proprio così, perchè oggi abbiamo visto diversi episodi giudicati dall'arbitro in maniera ridicola e che ci hanno penalizzato, ma più di tutto è insopportabile il modo di gestire la gara, palesemente atto a danneggiarci.

Fin dall'inizio della partita, con il risultato ancora sullo 0 a 0, i giocatori del Bari hanno avuto la possibilità di restare a terra per interi minuti ad ogni minimo contatto, spezzettando quindi il gioco, con l'autorevole direzione d'orchestra del direttore di gara.

Diciamo pure che sul goal del Bari abbiamo marcato male in area di rigore e regalato un goal assurdo, ma raccontiamo anche con forza di come questo goal nasca dal ribaltamento di fronte barese su un fuorigioco assolutamente inesistente fischiato ad Ibrahimovic.

Con il Bari ancor più barricato nella propria area di rigore, il primo tempo si chiude sull'inaspettato vantaggio ospite.

Ripresa che inizia con un bel Milan che trova subito il pareggio con Robinho......... invece no, l'arbitro decide di annullare per fuorigioco quando invece anche le telecamere dimostrano che le gambe del nostro 70 sono assolutamente in linea con quelle del difensore pugliese.

Viene da pensare che va bene, portiamo pazienza, c'è ancora tutto un secondo tempo e possiamo ribaltare il risultato.

La gola esplode di gioia pochi minuti dopo per il goal del pareggio di Ibra...... ma no, invece no.
L'arbitro annulla per fallo di mano quando la palla viene probabilmente stoppata da Ibra con la spalla.
Attendendo conferme sulla giustezza o meno dell'annullamento di questa rete, notiamo come, comunque, se ci si debba fischiare contro non ci siano mai dubbi per questa terna arbitrale.

Terna arbitrale che continua a meritare di presenziare alle più importanti date del tour annuale di Moira Orfei, magari con un bel pomodoro al naso e dei pantaloni larghi, scarpe enormi ed occhialoni spessi come il cemento che forse, prima di questa partita, hanno spalmato sulle loro coscienze.

Ad ogni nostro lancio o cross, si alza puntualmente la bandierina del guardalinee, mentre senza mai essere richiamati, i giocatori del Bari restano doloranti a rantolare sul manto erboso per minuti ad ogni peto di qualsiasi tifoso presente sugli spalti.

Ennesimo lancio, ennesimo fuorigioco inesistente fischiato ad Ibra che, trattenuto per la maglia, compie per frustrazione lo sciagurato gesto di “colpire” con la mano il fianco di chi lo stava trattenendo.
Episodio quindi che porta l'arbitro Brighi a realizzare il sogno di espellere lo svedese con un rosso diretto che gli costerà sicuramente la partita di Palermo e quasi certamente il Derby.

A dieci minuti dal termine, da un Cross di Antonini nasce il pareggio di Cassano. Ogni tifoso milanista, prima di esultare, ha sicuramente aspettato, controllando che nessuno, anche questa volta potesse inventarsi i motivi per non convalidare.

Gli ultimi dieci minuti di partita più il tempo di recupero sono poi passati con il portiere del Bari Gillet evidentemente impegnato a radersi prima di ogni rinvio ed i continui accoppiamenti dei giocatori del Bari con il tappeto di San Siro.
Molta discrezione in questo caso da parte dell'arbitro che non volendo violare questa intimità li ha sempre lasciati fare senza mai richiamarli.

Ora vedremo come procederà questo campionato, di sicuro, più che ad un torneo sportivo sembra di assistere al “The Truman Show”

 

il PRE di Marco Rizzo

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Massima allerta.
Antenne alzate, occhio vigile.
In sostanza : attenzione a non sottovalutare il Bari.

La storia del calcio è pienissima di queste storie: dalla Roma che perde uno scudetto praticamente già vinto con il Lecce, dall’Inter con la Lazio il 5 maggio, a tante altre.

Questa partita è troppo importante per fare sciocchezze.
L’Inter ha rallentato a Brescia ed una vittoria rossonera non vorrebbe dire solo guadagnare 2 punti.
No.
Vorrebbe dire avvicinarsi al Derby con la sicurezza di avere un cospicuo vantaggio (in caso di vittoria col Bari, saranno ALMENO 4 punti).
Vorrebbe dire fare il pieno di convinzione, motivazioni ed autostima.
Vorrebbe dire abbattere le sicurezze interiste. Le sicurezze di una squadra che insegue da tre mesi con tante vittorie, tanti gol e tanti punti. Ma che potrebbe ritrovarsi a 7 punti. Praticamente punto e a capo.
In poche parole vorrebbe dire intascare un’altra importante fetta di scudetto.

Ma per farlo bisognerà piegare le resistenze del Bari di Bortolo Mutti a San Siro, nell’inedito orario delle 12.30.
Non che sia una grande impresa, sia chiaro.
Il Bari, infatti, occupa l’ultimo posto solitario della classifica. Con 16 punti in 28 gare, ad almeno -12 dalla salvezza, è una squadra praticamente retrocessa.
Troppi davvero i problemi di quest’anno.
Da un mercato che ha indebolito l’interessante squadra di Ventura, passando all’incredibile sequela di torti arbitrali ed infortuni, finendo con la dura contestazione del tifo organizzato e le dimissioni di Gianpiero Ventura.
Troppo per una squadra di piccole dimensioni.
Tuttavia i “galletti” ultimamente hanno risollevato la cresta.
Hanno trovato un bel pareggio con la Fiorentina (dominando la gara) e hanno messo in serissima difficoltà la grande Udinese di questi tempi, tanto che i friulani sono passati solo con un rigore a pochi minuti dal termine.
Una squadra che ha imparato ad assimilare i nuovi schemi del nuovo allenatore e che ora gioca con la testa libera.
Attenzione…

Dal canto suo il Milan di Allegri è reduce dalle tre vittorie consecutive in campionato con Chievo, Napoli e Juve, che per molti dovevano essere la nostra croce, ed invece sono state la nostra delizia.
Ma è altrettanto vero che il Milan arriva dall’ingiusta eliminazione dalla Champions League ad opera del modesto Tottenham, capace di tirare una sola volta alla nostra porta in due partite e portare a casa la qualificazione.
Andrà valutato se questa eliminazione ha lasciato qualche strascico nella squadra.
Sinceramente ne dubito. L’obbiettivo nelle teste di giocatori, allenatore e società è da novembre la conquista dello scudetto. Ed un’occasione così ghiotta capiterà raramente in futuro.

I precedenti della sfida disputati a San Siro, dicono Milan.
Sono ben 29 le volte in cui si sono incontrati rossoneri e Galletti a San Siro: 23 le vittorie del Milan, 3 sconfitte e 3 pareggi.
L’ultimo confronto coincide anche con l’ultimo pareggio. Lo scorso anno gli uomini del “filosofo” Leonardo non andarono oltre lo 0-0 interno. A dire la verità la squadra di Ventura uscì con l’amaro in bocca da San Siro, dopo una ottima prestazione.
L’affermazione esterna più recente del Bari è datata 28 maggio 1995: i biancorossi s’imposero per 1-0 sul Milan con rete di Tovalieri.
Il successo interno più vicino nel tempo conseguito dai rossoneri coincide addirittura con la sfida del 18 marzo 2001 quando i rossoneri si imposero per 4-0 andando a segno con Coco, Serginho e due volte con Shevchenko.

Veniamo a quelle che potrebbero essere le scelte dei due allenatoori, Bortolo Mutti e Massimiliano Allegri.

Partiamo dal Bari.
Iniziamo dagli indisponibili:
Barreto,S. Masiello, Kutuzov, Raggi, Gazzi (squalificato).
Questi sono certi.
Da valutare sono invece : Almiron, Parisi, Belmonte e Castillo.
Da quanto filtra, pare che Castillo, Almiron e Belomnte siano recuprabili per domenica, mentre per Parisi vige scetticismo.
Il nuovo schema attuato da Mutti da quando si è insediato è l’albero di Natale.
Un 4-3-2-1 che dovrebbe vedere Gillet in porta.
Davanti a lui la linea a 4 sarà formata da Masiello, a destra, dalla coppia centrale Glik-Belmonte e da Rossi sulla sinistra.
A centrocampo confermato l’ex rossonero Donati. Al suo fianco completano il reparto Codrea ed Almiron.
Restano in ballo per una maglia da titolare Bentivoglio e Kopunek, ma sono decisamente indietro.
I due trequartisti saranno con ogni probabilità l’algerino Ghezzal e Houseklepp, che bene ha fatto dall’arrivo di Mutti.
Il dubbio potrebbe essere rappresentato da Rudolf, tornato a disposizione.
Rudolf che si gioca anche il posto da punta: parte favorito Okaka, ma Rudolf non è affatto un’idea da scartare.

Allegri deve, invece, fare i conti con giocatori stanchi e con un po’ di turn over.
Ma vista la lontananza della partita con il Palermo (6 giorni) e dal Derby(più di 20 giorni), il turn over potrebbe essere un’idea da accantonare.
Di sicuro c’è il classico 4-3-1-2.
In porta Abbiati.
A destra confermatissimo Abate, che sta crescendo a vista d’occhio. In mezzo ci saranno Nesta e Thiago Silva. Da sottolineare che Nesta nella giornata di Venerdì ha fatto allenamento a parte, ma a Milanello assicurano che fosse una cosa prevista.
Il dubbio vero in difesa è il terzino sinistro. Da tanto tempo non c’era un vero e proprio affollamento. Antonini è tornato a disposizione e scalpita. Zambrotta necessita di minuti importanti dopo l’infortunio. Jankulovsky nelle ultime tre gare ha offerto ottime garanzie.
Chi gioca ?
Per Zambrotta appare un pochino prematuro partire dal primo minuto. Probabile un suo utilizzo a gara in corso, proprio per permettergli di mettere minuti nelle gambe.
Jankulovsky è obiettivamente stanco.
Per cui appare favorito Luca Antonini.
A centrocampo, sicuri del posto ci sono Gattuso e Van Bommel, assenti per motivi diversi a Londra.
La mezz’ala sinistra verrà fuori dal ballottaggio Merkel-Flamini, con il giovane tedesco leggermente favorito.
Il trequartista potrebbe essere Clarence Seedorf.
L’olandese dopo la ottima prestazione di Londra, scalpita e reclama spazio. Allegri potrebbe concederglielo, dato che Boateng è reduce dalla distorsione alla caviglia e sovraccaricarlo sarebbe dannoso, mentre Robinho appare sempre più stanco partita dopo partita, e questo inevitabilmente lo fa essere poco lucido sottoporta. Anche Merkel è in corsa per questo ruolo.
Davanti pochi dubbi: Pato-Ibra dall’inizio. Anche se la voglia di Cassano di giocare contro la sua ex squadra è forte. Diciamo che una chance ce l’ha, ma obiettivamente non ci si dovrebbe scostare dalla coppia gol delle ultime gare.

Ad arbitrare sarà Brighi, che fa tornare in mente certe gare e certi errori che forse è meglio scordare.

L’orario, l’abbiamo detto, è quello insolito delle 12.30. è prevista pioggia e la Società, per far arrivare ancora più gente ha deciso di mettere tutti i biglietti al 50% del normale prezzo.

Ma questo alla squadra poco ci deve interessare. La testa deve essere sulla gara e sull’importanza dei tre punti.
Con il sole o con la pioggia, alle 12.30 o alle 15, con tanta o poca gente sugli spalti.
Inezie. Contano solo i tre punti.
Verso un sogno che si sta realizzando.
Forza Ragazzi!


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